Grazie ai numerosi ritrovamenti nei corredi delle sepolture preistoriche è possibile riproporre ai ragazzi gli esempi più significativi di monili realizzati con conchiglie, osso, avorio e pietra, per legare il discorso del ruolo della figura femminile all’interno della società preistorica.

Il laboratorio consiste in un’ora di lezione teorica durante la quale vengono spiegate, solo per citare alcuni esempi, le immagini relative ai monili rinvenuti nei corredi funerari delle sepolture, le immagini delle statuette di dea Madre della Cultura di Bonu Ighinu, i Bronzetti raffiguranti Donne Nuragiche con la descrizione dell’abbigliamento e vengono poi fornite le interpretazioni degli studiosi più accreditate sul loro significato.

Questi oggetti contengono elementi formali e simboli capaci di delineare un quadro delle credenze e del sentire estetico delle comunità preistoriche della Sardegna.

Attraverso un excursus temporale si spiegheranno altresì i significati dei gioielli di epoca più recente per mettere in risalto l’impegno ed il lavoro scrupoloso dei nostri artigiani nell’esecuzione ad esempio dei gioielli con l’utilizzo dell’oro nero, ossia l’Ossidiana e della filigrana, che consiste nell’intreccio e nella curvatura di sottili fili lisci o ritorti che vengono poi riuniti nei punti di contatto con le saldature sempre dello stesso metallo.

L’approccio scientifico del laboratorio verrà concentrato sullo studio e l’analisi del materiale osseo utilizzato per la realizzazione dei monili e si metterà l’accento su una disciplina complementare all’archeologia che in questi ultimi decenni sta fornendo informazioni preziosissime all’indagine archeologica: l’archeozoologia.

L’archeozoologia è una scienza necessaria e complementare all’archeologia e rappresenta una delle numerose fonti di informazione sulle quali l’indagine archeologica deve essere costruita.

Attraverso lo studio delle ossa animali si può risalire al contesto antropico, ed essendo i resti, materiale archeologico, devono essere messi in relazione con altri materiali reperiti sullo scavo al fine di ricostruire la struttura complessiva della comunità oggetto dell’indagine.

I resti animali forniscono spesso prove di attività artigianali, di importanza secondaria rispetto al cibo e all’alimentazione e che possono essere collegate all’utilizzazione sia dell’animale vivente, come nel caso della lana, sia delle carcasse animali per la produzione di materiali da utilizzare nella manifattura di prodotti artigianali (pelle, tendini, corno, osso, conchiglia).

Questi materiali possono essere suddivisi grossolanamente in due categorie:quelli morbidi, come la lana, le pellicce, il cuoio e i tendini, che di solito si conservano solo in casi particolari, perché facilmente putrescibili o alterabili, e quelli duri, come ossa, palchi, conchiglie, coralli,ecc., la cui conservazione nel tempo è più facile.